Nulla a che fare con Jovanotti, a parte il titolo. Ho sempre sentito parlare di come siano frequenti le relocation per lavoro negli USA rispetto alla sedentarieta’ di noi italiani. Penso che sia venuto il mio turno.
Fino a quattro settimane fa non avremmo mai immaginato di lasciare la nostra amata citta’, Portland, i nostri lavori, la nostra casa (che abbiamo appena finito di ristrutturare).
Ad oggi sappiamo che fra quattro settimana saremo a San Diego, California. Un importante opportunita’ di lavoro ha bussato alla nostra porta e non abbiamo potuto resistere. In parte per l’aspetto economico, in parte per la voglia di vedere posti nuovi, gente diversa, clima diverso. Bisogna sempre essere in movimento in una maniera o nell’altra.
Sara’ dura abituarsi nel passaggio da 300 giorni di pioggia a 360 giorni di sole, con trenta gradi costanti, mare, surf. Ma, come si dice, e’ un lavoro duro e qualcuno dovra’ pur farlo.
Il nuovo datore di lavoro si occupera’ di tutto. In pratica una mattina saliremo su un aereo mentre un team di professionisti della relocation impacchettera’ le nostre cose e le carichera’ su un camion, auto comprese e ce le consegnera’ a San Diego.
Avremo un appartamento e auto temporanee finche’ tutto sarà trasferito. Sembra tutto facile, anche spostare una casa e una famiglia di quasi 2000 km.
La ripresa del mercato immobiliare ci ha aiutato molto ed abbiamo gia’ trovato una coppia che prendera’ in affitto la nostra casa di Portland. Tra un paio di settimane voleremo a San Diego per cercare di trovare una casa da affittare per il prossimo anno, poi si vedra’.
Potremmo anche avere una crisi da rigetto da sole, se possibile!